Eder Peltro - Riproduzione peltri antichi

Lo stagno, componente principale del peltro (95%) insieme all'antimonio (4%) e al rame (1%), utilizzato fin dal 3° millennio A.C. sia come ornamento sia per uso domestico, raggiunge il suo massimo splendore nel XV secolo. Già i fenici conoscevano la lavorazione del peltro; diffusa poi anche nell'impero romano, tale pratica venne descritta accuratamente nel De diversibus artibus di Teofilo (1100 d.C.). Le testimonianze della fortuna di questo materiale si fanno più cospicue a partire dal XIV secolo, soprattutto in Francia, Inghilterra, Paesi Bassi e Germania. Nel Cinquecento la lavorazione del peltro si affinò fino a divenire una vera e propria arte, spesso molto raffinata: numerosi furono gli oggetti riccamente decorati a rilievo, esemplati su modelli d'oro e d'argento e come quelli destinati a essere esibiti nelle credenze delle dimore dei ceti elevati. Molto nota ed apprezzata fu la produzione del francese Francois Briot, cui si deve il Piatto della Temperanza (Musée Cluny, Parigi), poi copiato da molti.

La lavorazione

Il peltro si produceva colando una lega di stagno in forme di ferro o di ottone incise, e lavorandolo successivamente con la tecnica della corrosione e della martellatura per ottenerne le forme della tradizione artigiana. Oggi è una lega nobile, viene lavorato a caldo in stampi e poi rifinito a mano artigianalmente, oppure stampato in lastre e lavorato al tornio, ma sempre utilizzando tecniche prettamente artigiane (tratto da Microsoft® Encarta® Enciclopedia Online 2009). Ancora oggi grazie alla sapiente abilità di artigiani, che da anni operano nel solco della tradizione, si possono ammirare oggetti in peltro che possono definirsi vere e proprie opere d'arte.

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